All’idea di banconota è da sempre associata quella di ricchezza: la soluzione alla povertà e alla miseria, ma anche l’oggetto del desiderio di molti. Proprio per questo è spesso la causa di alcuni dei sentimenti meno nobili dell’uomo: le banconote sono state rubate o estorte, possono essere falsificate e con esse si può corrompere. Pur essendo un‘invenzione dell’uomo, accade che egli stesso ne sia stregato. Siano esse correnti o antiche, attribuiamo alle banconote un fascino particolare e, anche dopo la fine del loro corso legale, un valore collezionistico, talvolta con quotazioni vertiginose. Le richieste di chiarimenti e le domande di numerosi curiosi, nonché l’inserimento, in appositi elenchi, della numismatica come forma di investimento a medio e lungo termine, ci hanno portato alla redazione di questa breve guida, attraverso la quale si sottolineano i vantaggi del collezionismo di banconote italiane dal punto di vista economico, oltre che della passione, rispetto ad altri.
UNICITA’ DI OGNI ESEMPLARE | Ogni banconota (salvo rari casi) presenta un numero di serie, diverso per ciascun esemplare e che lo identifica univocamente. Tale particolarità è, in un certo senso, un’assicurazione intrinseca e gratuita. Qualora si dovesse subire il furto di una collezione o di un singolo biglietto, si può denunciare la scomparsa dell’esemplare, che non potrebbe più apparire sul mercato numismatico.
RIPRODUZIONE | Le banconote sono state prodotte in epoche passate: possono verificarsi ritrovamenti di altri esemplari, ma nessuna banconota, in conseguenza di una crescente richiesta del mercato collezionistico, può essere “ri-prodotta”.
NO TAX AREA | In un periodo in cui gli Stati tendono a tassare o incrementare la tassazione sul patrimonio e in generale tutti i proventi finanziari, l’investimento in cartamoneta può generare un utile nel lungo periodo non soggetto, per il privato, a tassazione. Nel dettaglio, nel caso di acquisto da soggetto con partita Iva, il prezzo di ogni bene si considera Iva inclusa, con Iva assolta nel regime del margine (ai sensi del D.L. 41/1995 Art. 38 Comma 1, primo periodo); nel caso di acquisto da privato, l’operazione non è soggetta a tassazione ai sensi degli artt. 1,2,4 e 5 DPR 633/72 e successive modificazioni.
QUOTAZIONI | La cartamoneta italiana, in diversi settori, è stata studiata approfonditamente e gode di numerosi collezionisti, nonché di cataloghi, cartacei e sul web, che garantiscono una diffusa conoscenza dell’attuale valore di ogni singola banconota nei diversi stati di conservazione. Il “range” relativo ai prezzi di vendita di banconote uguali, nel medesimo stato di conservazione, è dunque assai limitato.
INGOMBRO DELLA COLLEZIONE | Custodire una collezione di banconote richiede uno spazio relativamente ridotto: si può conservare in casa, in cassaforte oppure in una cassetta di sicurezza in banca. Si consiglia sempre, in ogni caso, di conservare le banconote in luoghi poco umidi e non esposti a fonte luminosa continua e diretta.
COSTI DI GESTIONE | I costi accessori, per conservare una collezione, sono bassi e limitati all’acquisto di bustine e album specifici per cartamoneta. Le banconote non richiedono particolari cure di “manutenzione” e, previe opportune semplici precauzioni, non sono soggetti a deperimento con il passare del tempo.
NESSUN VALORE INTRINSECO | I collezionisti di beni usati custodiscono oggetti di valore storico, numismatico e culturale. Molto spesso (si pensi a una collezione di monete metalliche) esiste anche un valore intrinseco legato al peso del metallo che lo costituisce. Questo rende interessante la collezione anche per il “ladro da appartamento”, che può facilmente vendere “a peso” gli oggetti trafugati. La cartamoneta è esente da questo rischio.
NOTA BENE | Chi acquista banconote deve farlo sempre con le dovute precauzioni, così come qualsiasi investitore o collezionista. Questa guida non intende dunque offrire un modo semplice per guadagnare, ma fornisce degli spunti al collezionista/risparmiatore sottolineando le potenzialità e i vantaggi del settore. Con pazienza e con la dovuta attenzione, i più lungimiranti collezionisti hanno avuto e potranno avere notevoli soddisfazioni economiche derivanti da acquisti oculati. Ci preme infine ricordare che i punti citati hanno analizzato il collezionismo come investimento, ma che nessun indicatore, catalogo o esperto potranno mai misurare la passione che le opere d’arte dei maestri del bulino, con la loro bellezza, sono in grado di trasmettere.